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A Bologna gli Stati generali della sicurezza stradale in Emilia-Romagna. Firmato un protocollo tra Regione, UPI e ANCI

Promuovere una cultura della mobilità sicura e coordinare iniziative concrete per prevenire e ridurre le vittime degli incidenti stradali: sono questi gli obiettivi al centro degli Stati generali della sicurezza stradale, promossi dalla Regione Emilia-Romagna e convocati oggi a Bologna, all’indomani della Giornata mondiale in ricordo delle vittime della strada.

Per la prima volta in Emilia-Romagna, la Regione ha scelto di riunire istituzioni, enti, associazioni, mondo della ricerca e cittadinanza in un unico momento di confronto strutturato. Un’occasione per mettere in rete le esperienze, condividere criticità e individuare nuove soluzioni capaci di rendere le strade regionali più sicure per tutte e tutti.

A inaugurare i lavori sono stati il presidente della Regione Emilia-Romagna, Michele de Pascale, la vicepresidente di UPI Emilia-Romagna, Valentina Palli, e il presidente di Anci Emilia-Romagna, Marco Panieri. La presenza di UPI ai massimi livelli istituzionali ha evidenziato il ruolo strategico delle Province nella pianificazione delle infrastrutture, nella moderazione del traffico e nella gestione della sicurezza della viabilità extraurbana, ambiti in cui il loro contributo rimane determinante.

Nel corso della mattinata si sono susseguiti gli interventi di esperti, dirigenti regionali, rappresentanti del terzo settore e professionisti della sanità e dell’istruzione. A concludere i lavori è stata l’assessora regionale a Infrastrutture, Mobilità e Trasporti, Irene Priolo.

“La sicurezza stradale riguarda la qualità della vita delle nostre comunità, è una responsabilità collettiva che deve puntare a garantire ad ogni persona la possibilità di spostarsi nel modo più sicuro possibile- affermano il presidente de Pascale e l’assessora Priolo-. Per raggiungere l’obiettivo fissato dalla Commissione europea di dimezzamento entro il 2030 dei morti e dei feriti gravi sulle strade è indispensabile agire tutti insieme. Abbiamo deciso di convocare questi Stati generali proprio per favorire il dialogo e lo scambio di informazioni tra tutti gli attori coinvolti e mettere insieme le loro competenze per imparare a usarle in maniera diffusa ed efficace. Da qui deve partire un lavoro di confronto continuo con un maggiore coinvolgimento dei territori che punti a garantire al più presto soluzioni e risultati concreti. Per fare questo è necessario utilizzare tutte le leve, a partire da quella educativa, ma arrivando anche alla trasformazione delle città, per renderle più a dimensione delle persone e favorirne la sicurezza e la mobilità attiva”.

Un approccio integrato e multidisciplinare è stato richiamato anche dal presidente dell’Osservatorio regionale per l’educazione alla sicurezza stradale, Marco Pollastri, che ha evidenziato l’importanza di valorizzare esperienze e modelli regionali, nazionali ed europei, adattandoli ai diversi contesti locali – dai piccoli Comuni ai centri più popolosi – attraverso un lavoro coordinato e costante di dialogo, collaborazione e monitoraggio dei risultati.

Il nuovo protocollo di collaborazione

Nel corso dell’evento è stato firmato un protocollo di collaborazione triennale, valido fino a dicembre 2028, che coinvolge l’Osservatorio regionale per la sicurezza stradale, l’Unione delle Province dell’Emilia-Romagna e Anci Emilia-Romagna. L’accordo rafforza formalmente il ruolo di UPI come partner istituzionale centrale nella programmazione e nel coordinamento delle politiche per la sicurezza stradale, con particolare attenzione alla rete viaria provinciale e ai territori più fragili.

Cosa prevede l’accordo

L’intesa promuove un approccio condiviso e strutturato alla sicurezza stradale e alla salute urbana, valorizzando in modo significativo il contributo degli enti intermedi nella lettura dei fabbisogni territoriali e nella definizione di interventi mirati, soprattutto nelle aree extraurbane e nei Comuni medio-piccoli, che potranno contare su un supporto tecnico dedicato alla progettazione della sicurezza stradale.

Tra le principali azioni:

  • Costruzione di reti multiscopo tra istituzioni, scuole, sanità, associazioni e società civile.
  • Definizione di checklist tecniche e linee di indirizzo, utili agli operatori impegnati nella progettazione e gestione della sicurezza stradale.
  • Raccolta e condivisione di dati di qualità sugli incidenti: un elemento cruciale soprattutto per le Province, responsabili di molti tratti viari ad alto flusso.
  • Focus sulla ciclabilità e sulla moderazione del traffico, con indicazioni progettuali basate sulle linee guida regionali e adattate ai differenti contesti territoriali.
  • Percorsi formativi e iniziative di sensibilizzazione, volte a mettere in relazione sicurezza, risparmio, qualità dell’aria e comportamenti responsabili.
  • Campagne di comunicazione integrate e rafforzamento delle politiche “soft” per orientare positivamente la mobilità quotidiana.

Con questo protocollo, l’Emilia-Romagna consolida una collaborazione strutturata con le rappresentanze degli enti locali e intermedi, riconoscendone il ruolo essenziale nel coordinamento istituzionale e nella capacità di trasformare le strategie in interventi concreti sul territorio. Un passo fondamentale per costruire un sistema regionale più coeso, consapevole e orientato a una mobilità sicura per tutte e tutti.

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